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Walter
No, non piangete per me, non è vero che non ci sono più sono solo nella stanza accanto. Vi ascolto, vi proteggo. Sento le vostre voci. il suono dei bicchieri pieni di spensieratezza nelle allegre serate. Vedo il vapore dei piatti immerso nella stanza e il canto della carne sul fuoco che dona profumo alla vita. Vedo i sorrisi degli amici, le pacche sulle spalle, e la chitarra?... perché è muta? e quel fiore?... perché occupa il mio posto? Continuate come prima a ridere di ciò che ci faceva ridere a sognare di ciò che ci faceva sognare Continuate a ricordarmi con le vostre parole il senso delle mie parole Fatemi risentire quel suono di chitarra che dava colore alle voci stonate, e ogni tanto riempite il mio bicchiere. Non è vero che non ci sono più sono solo nella stanza accanto per brindare con voi …amici miei. |
GiuliaSeduto sullo sgabello del bar volevo affogare i miei pensieri dentro ad un bicchiere, le dita pettinavano i grigi capelli mentre fuori la sera consegnava la notte al giorno. Il mio viso si specchiava tra le bottiglie assorto tra i rassegnati pensieri nell’apatia del tempo. Un Wisky avevo chiesto, un rospo da ingoiare per combattere la noia. Un wisky per affrontare la solitudine della notte. Aprii gli occhi e vidi una mano delicata che mi porgeva un bicchiere. e come il girasole che segue il sole risalii quel braccio. Chiesi il suo nome … Giulia. Nei suoi occhi c’erano tutti i riflessi delle stelle che illuminavano questa notte magica e una cascata di capelli colorati dal fluidi topazi ne impreziosiva la bocca carnosa di voluttà. I miei occhi ebbri di tanta bellezza continuavano a fantasticare su quel collo, su quel seno, su quel viso. Arrivo quel whisky a stordirmi con il suo acre profumo di cuoio bruciato ma non lo bevvi. Raccolsi i miei folli pensieri in un sorriso beffardo e me ne andai verso la notte mentre con un gesto istintivo accarezzavo i grigi capelli . Salutai quel fiore di nome Giulia felice di averlo catturato senza raccoglierlo Parole confuse
L’emozione mi assale, la gola si asciuga mentre le parole restano confuse nei pensieri e solo gli occhi sanno dire cosa provo mentre ti abbraccio, figlio mio. Ora davanti a me ho un uomo di vent’anni a cui non posso più mentire, lo sento forte, mi somiglia, sono orgoglioso di lui. Nella professione ho cercato i riscatti della vita pur cosciente del caro prezzo che avrei pagato. Ho ingannato me stesso pensando che prima o poi avrei recuperato tutto ciò e invece sfuggivo dai desideri di figlio con promesse non mantenute negandomi i tuoi primi passi, le tue prime parole, il tuo primo giorno di scuola. E quando la sera mi viene a trovare il rimorso, rassegnato sospiro, mentre lo sguardo va verso un fiore... quella rosa che si trova nel mio studio e che ogni giorno si erge a dare rispetto al dipinto che raffigura i miei genitori. In quel fiore sono racchiuse tutte le risposte che anche io come figlio non ho avuto e sereno attendo il tuo perdono. |
Scuola di ballo
Tutti in posa davanti allo specchio Si comincia … Maledizione il corpo è legato, i muscoli non rispondono e la rabbia ti assale consapevole di scoprirsi rigidi e acerbi. Tango… uno due passi … dai che sta nascendo la passione. Uno due e tre e quattro, la polka, La rumba, il valzer, e altro ancora. L’emozione sale e il corpo cerca l’ armonia nel movimento, vuole conquistare i passi di danza, vuole esprimersi. Chasse,’ pivot, paso doble, slow, lock, fallaway, twist, diagonale, parole che danno ordine al ballo. Prove su prove fino a quando il fisico si scioglie in un turbine di gioia di vivere. Braccia che si intrecciano per volare. Sguardi che si illuminano mentre la sala tutto intorno si trasforma in un’ astronave che viaggia fra le galassie. Volare e poi ancora volare …sospesi mentre la musica ci accompagna tra le stelle. Una giostra di passioni di sorrisi e amore si inseguono nel ripetersi delle emozioni. Il maestro sorride felice riflesso in quello specchio che attende altri passeggeri desiderosi di viaggiare nell’entusiasmante astronave dei sogni. Siediti affianco a me
Siediti affianco a me. Respira e goditi lo spettacolo. Oggi recita l'orizzonte. Il sole come occhio di bue Illumina gli antichi borghi adagiati fra il Cervia e Navegna e l'argenteo lago ne riflette l'incanto. Siediti affianco a me e assapora l'odore del fieno, mentre i gabbiani ricamano l'azzurro. Ascolta il vento fra gli alberi che da voce alla natura. Siediti affianco a me, ogni giorno e attendi che cambi la scena. Notti, albe e tramonti a rincorrersi per entusiasmare il viaggio magico della vita. Siediti affianco a me e continuiamo a sognare. |