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Ciao Berc

 



Quante volte hai visto il diavolo

in quelle provette

e hai cercato le parole per affrontare quel male

e comunicarlo a chi ne era stato colpito.

Eri pronto come uomo di  scienza a classificarlo,

a dargli valore, a schedarlo   nella lista delle malattie.

Ma un giorno il male ha cercato te.

Ha aspettato il momento del meritato riposo,

non più treni a svegliare le albe,

non più sacrifici di lavoro,

non più siringhe, sangue, cerotti.

Ti ha cercato fra i sorrisi di bimbo,

quando non avevi difese.

Facevi il nonno, il più bel mestiere del mondo,

e godevi felice stringendolo fra le braccia.

Noi vogliamo ricordarti così, mentre  giocavi, anima pura,

Sempre pronto e disponibile per gli altri e per la tua famiglia.

Ci mancheranno la tua grazia e il tuo sorriso ironico.

 

 


 

FIGLIO

 

 

La nebbia nascondeva l'orizzonte
come a proteggere quella bara bianca
Il silenzio  aveva riunito tutte le coscienze
e le lacrime soffocavano i respiri
Dalla chiesetta un solo urlo
per quel figlio che lacerava un cuore
Lo stesso cuore
che lo aveva visto nascere
che lo aveva visto crescere sorridere
è che oggi lo piange
Quel figlio era nutrimento per il cuore di madre
Era l orgoglio  la speranza
come lo era Gesù per Maria
Ma il destino è cieco
freddo con le sue vittime
non si commuove quando le madri
schiodano i figli dalla croce
e ne raccolgono l'ultimo anelito
La nebbia quel giorno era più fitta
come se volesse nascondere
la sconfitta  della fede
Il silenzio era pieno di domande
di sguardi al cielo rassegnati
Ma il destino non da'  risposte
lui cerca solo Angeli per riportarli in Paradiso
Mille mani lo hanno abbracciato
per l'ultimo applauso
a quella bara bianca
Ma non sono riuscite a far tacere
il grido straziante di quella madre.


 










 

Il saluto di Anna

 

 

 

Ci siamo salutati dopo un caffè
e dentro quella tazza
c'era il profumo del nostro affetto.
Ci siamo salutati con un sorriso fraterno
e un abbraccio stretto
sangue dello stesso sangue.
ci siamo salutati
con la gioia di rivederci
e raccontarci tutto di nuovo.
Ci siamo salutati con gli occhi,
e non riesco a dimenticare
la luce che era nei tuoi

 

il canto dell'angelo azzurro

 

Si sente nell’aria uno strano fruscío
tra le antiche arcate,
l’altare si circonda di voci e volti amici,
il vecchio organo con una melodia
risveglia le emozioni.
Le vetrate sacre lasciano passare
un raggio di sole donando allo sguardo
degli sposi riflessi perlacei.
Oggi le campane della chiesa
annunciano con cinquanta rintocchi
i stessi battiti dei vostri  cuori
custodi di gioie, amarezze e orgoglio.
Nel silenzio i vostri figli vi osservano,
fieri virgulti di due grandi querce
che hanno saputo conquistarsi
l’amaro pane.
Si sente uno strano fruscío
tra le arcate sacre,
come un soave battito d’ala
leggero, quasi una carezza.
La serata sará magica,
la Luna, padrona degli innamorati,
maestosa attende il canto
dell’Angelo azzurro,
foriero divino dell’inno alla vita.

 

il pennello

Rassegnati caro pennello
Certo apprezzo la volontà
del tuo amico pittore
di eguagliare la natura,
ma, tutto ha un limite
Quando non si può...non si può!!!
Il colore rosso in un tubetto
è come il sugo per la pasta
Il verde di un prato
non lo può rappresentare il pesto
Il giallo di una crema
non può eguagliare l'ocra magico di un deserto
E l'azzurro del cielo? o il blú dei fondali marini?
o i colori intensi di un pappagallo?
Di un arcobaleno? No! Non ci siamo,
non può un pennello rappresentare la bellezza del Creato!!
Hai ragione glielo ho detto al pittore...
e vuoi sapere cosa mi ha risposto?
Mi ha detto:
"Non volevo offendere Dio con la mia passione,
volevo solo fare una foto a un vaso di fiori,
ma col pennello!!!
Ecco perchè gli artisti  vanno sempre perdonati.
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