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Il saluto di Anna

 

 

 

Ci siamo salutati dopo un caffè
e dentro quella tazza
c'era il profumo del nostro affetto.
Ci siamo salutati con un sorriso fraterno
e un abbraccio stretto
sangue dello stesso sangue.
ci siamo salutati
con la gioia di rivederci
e raccontarci tutto di nuovo.
Ci siamo salutati con gli occhi,
e non riesco a dimenticare
la luce che era nei tuoi

 

il canto dell'angelo azzurro

 

Si sente nell’aria uno strano fruscío
tra le antiche arcate,
l’altare si circonda di voci e volti amici,
il vecchio organo con una melodia
risveglia le emozioni.
Le vetrate sacre lasciano passare
un raggio di sole donando allo sguardo
degli sposi riflessi perlacei.
Oggi le campane della chiesa
annunciano con cinquanta rintocchi
i stessi battiti dei vostri  cuori
custodi di gioie, amarezze e orgoglio.
Nel silenzio i vostri figli vi osservano,
fieri virgulti di due grandi querce
che hanno saputo conquistarsi
l’amaro pane.
Si sente uno strano fruscío
tra le arcate sacre,
come un soave battito d’ala
leggero, quasi una carezza.
La serata sará magica,
la Luna, padrona degli innamorati,
maestosa attende il canto
dell’Angelo azzurro,
foriero divino dell’inno alla vita.

 

il pennello

Rassegnati caro pennello
Certo apprezzo la volontà
del tuo amico pittore
di eguagliare la natura,
ma, tutto ha un limite
Quando non si può...non si può!!!
Il colore rosso in un tubetto
è come il sugo per la pasta
Il verde di un prato
non lo può rappresentare il pesto
Il giallo di una crema
non può eguagliare l'ocra magico di un deserto
E l'azzurro del cielo? o il blú dei fondali marini?
o i colori intensi di un pappagallo?
Di un arcobaleno? No! Non ci siamo,
non può un pennello rappresentare la bellezza del Creato!!
Hai ragione glielo ho detto al pittore...
e vuoi sapere cosa mi ha risposto?
Mi ha detto:
"Non volevo offendere Dio con la mia passione,
volevo solo fare una foto a un vaso di fiori,
ma col pennello!!!
Ecco perchè gli artisti  vanno sempre perdonati.
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gli ambasciatori della natura

 

 

Non fanno rumore

gli ambasciatori della Natura.

Se ne stanno, silenziosi,

ad attendere la stagione amica,

ognuno col proprio tesoro,

ognuno con un solo fine:

rappresentare la bellezza.

I semi, veri artefici del Creato,

sono forti,

attraversano mari,deserti,

fiumi, montagne

sono nutrimento,

sono sicurezza.

Acqua e terra

sono ciò che cercano,

per poi esplodere

nei mille colori dei miracoli.

Brindo ai semi, garanti della vita

Finché ci saranno questi amici,

avrò la certezza di esistere.

 

lo spaventapasseri

 





Che ci faccio qui?
Non faccio paura agli uccelli,

perché loro sanno

quando nutrirsi di frumento.
Non faccio paura agli animali,

perché aspettano

che maturi il raccolto.
Che ci faccio qui?
A far paura a che cosa?

La natura non dovrebbe avere confini,

non dovrebbe avere padroni.
Solo l'uomo fa queste cose…
…per avidità, per onnipotenza o per stupidità?
La natura è di tutti, animali compresi.
Allora, che ci faccio qui?

Quando si erge un monumento,

lo si fa per far risaltare un nobile pensiero

o per onorare gesta eroiche.
Che ci faccio qui se rappresento

la proprietà, i confini e l'egoismo?
Allora sì…

Sono uno spaventapasseri,

degno rappresentante del genere umano:

un cappello, una testa di paglia,

una croce e quattro stracci addosso.


 
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