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Cosimo

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Sì, me lo ricordo
alla stessa ora,
sempre sotto quel tabellone...
col suo carrettino
pieno di fusaie e noccioline.
Sapeva di tutti i film
ma non ne aveva visto mai nessuno.
Era analfabeta,
ma le sue mani sapevano contare
solo noccioline e castagne.
Nei miei pensieri lo ricordo in quell’angolo
a fianco dell’’ingresso del cinema,
con quella faccia da triste pierrot senza denti,
insieme alla cagnetta Palommella.
Veniva dalle parti di Napoli,
sfollato della guerra.
I suoi occhi avevano conosciuto
la fame, la miseria, l’abbandono.
Era più misero della miseria.
L’unico calore della sua vita
era in quel braciere delle caldarroste.
Un giorno l’han trovato morto,
come per solidarietà è morto
anche il cinematografo.
Al mio paese non c’è più Cosimo,
e spero che non ci siano più
dei vecchi a barattare la dignità
dietro noccioline e lupini.
Era un eroe di strada,
e per gli eroi di tutti i giorni
non ci saranno monumenti.