A mio figlio
Studia figlio mio, studia,
così da grande comanderai,
avrai una laurea, una bella casa,
i soldi in banca, una bella moglie,
i figli ben vestiti, insomma l’avvenire assicurato.
Sì figlio mio studia.
Nei salotti farai sfoggio della tua cultura,
magari entrerai in politica,
diventerai qualcuno,
avrai successo, avrai l’autista, la segretaria,
e, sì, sei arrivato, sarai contento…
Io no! no! , io no!
Non è questo che desideravo.
Io volevo che studiassi per capire,
per dare l’esempio,
per vivere in una società più giusta,
per stare vicino a chi soffre,
per dimostrare dignità e rispetto
visto che non li puoi comperare.
Non cercare vestiti firmati,
ma una firma contro le ingiustizie,
contro le ipocrisie, le guerre, la fame.
Quando vedrai con gli occhi
di chi non può vedere,
quando parlerai in difesa
di chi non può parlare,
quando un vecchio ti chiederà aiuto, sostegno, comprensione,
quando un malato ti sporcherà
di sangue, di sputo, di merda
e sarai lì ad aiutarlo,
allora sì che sarai ricco,
e anche io, figlio mio, sarò ricco.
Copyright © 2009 Angelo Ripaldi.
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