Giovanni e la sua vigna
La guerra era finita
e la gente ricominciava a vivere.
Ogni uomo desiderava riconquistare
la serenità tra i colori della Natura.
Anche i vecchi tralci dimenticati
avevano ritrovato un amico.
Erano ritornate le carezze di Giovanni
l’emozioni dei germogli,
l’essenze dello zolfo e verderame ,
i primi chicchi e poi il profumo
del mosto incantatore.
La guerra era finita
lasciando a Giovanni
le ferite della stupidità umana.
Un sorso di vino per dimenticare,
per sognare, per amare.
Dentro questa bottiglia vi è racchiuso
il testamento morale di due amici veri.
Un uomo onesto e la sua vigna
forse due sognatori, ma di sicuro
due testimone di pace.
Ai posteri l’onore di custodirne l’esempio
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