Giulia
Seduto sullo sgabello del bar
volevo affogare i miei pensieri
dentro ad un bicchiere,
le dita pettinavano
i grigi capelli mentre fuori la sera
consegnava la notte al giorno.
Il mio viso si specchiava tra le bottiglie
assorto tra i rassegnati pensieri
nell’apatia del tempo.
Un Wisky avevo chiesto,
un rospo da ingoiare
per combattere la noia.
Un wisky per affrontare la solitudine della notte.
Aprii gli occhi e vidi una mano delicata
che mi porgeva un bicchiere.
e come il girasole che segue il sole
risalii quel braccio.
Chiesi il suo nome … Giulia.
Nei suoi occhi c’erano tutti i riflessi delle stelle
che illuminavano questa notte magica
e una cascata di capelli colorati dal fluidi topazi
ne impreziosiva la bocca carnosa di voluttà.
I miei occhi ebbri di tanta bellezza
continuavano a fantasticare su quel collo,
su quel seno, su quel viso.
Arrivo quel whisky a stordirmi
con il suo acre profumo di cuoio bruciato
ma non lo bevvi.
Raccolsi i miei folli pensieri
in un sorriso beffardo e me ne andai verso la notte
mentre con un gesto istintivo accarezzavo
i grigi capelli .
Salutai quel fiore di nome Giulia
felice di averlo catturato
senza raccoglierlo
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