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Vincenzo e Enza (Elisabetta)

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Buonasera a voi tutti, signori e signore,
qui convenuti per rendere onore
a Vincenzo ed Enza, coppia novella,
che oggi iniziano la loro favola bella!...

Chi mi conosce sa che son figlia d’arte
e che a volte mi diletto, tra penna e carte,
a mettere in rima i pensieri affettuosi,
che oggi rivolgo a questi due neo-sposi!

Per chi, invece, non conosce la razza
mi presento: sono la Ripaldi più pazza!
Mi chiamo Elisabetta e la Divina Provvidenza
mi ha fatto nascere cugina di Enza.

Di tutta la stirpe che ci ha dato i natali
siamo le uniche femminucce tra i cugini carnali.
Con qualche frase ricamata con ironia
vi racconto le avventure di ‘sta parente mia.

Per età ci passiamo solo tre mesi
e siamo cresciute come gemelle siamesi.
Quand’eravamo bambine ci vedevamo spesso
perché gli impegni non erano quelli di adesso!

Ti ricordi, cugina, quando eravamo in fasce,
quant’eri cicciona su cosce e ganasce???
All’età di sei anni iniziammo a fare danza
e lì sì che buttasti via un po’ di panza!!!

Con lo sviluppo delle prime rotondità
son venute fuori linea e femminilità…
Insomma, da piccole sembravamo “pulcino e viocca”...
Adesso invece ti sei fatta “una gran gnocca”!!!

Abbiamo caratteri ed attitudini opposti,
ma abbiamo sempre giocato insieme a tutti i costi.
Riuscivamo sempre ad evitar la discussione
anche se tu preferivi le bambole ed io il pallone.

Per metterci d’accordo lasciavamo Barbie e trenino
e ce ne andavamo sul terrazzo di zio Giovannino.
Prendendo per microfono un manico di scopettone
tenevamo un concerto da sopra il balcone.

Se poi ci stancavamo di cantare
andavamo in cerca di un formicaio o un alveare.
Disturbare la loro quiete era passione tua e mia,
perché ci sentivamo studiose di etologia!

Passata l’età delle api e delle formiche,
ce ne andavamo in piazza a fare le fiche.
Eravamo per tutti “quelle della Capitale,
che venivano a Luco a Pasqua e a Natale”!

D’estate poi ci facevamo luchesi,
passavamo qui almeno due mesi...
i pomeriggi trascorsi tra “Harmony e Blumù”
adesso al solo pensiero...non ne possiamo più!!!

Finita la stagione era il momento delle partenze...
a Roma portavamo un po’ di quelle esperienze
che durante l’inverno rivivevamo all’unisono
passando interi pomeriggi al telefono!!!

Ti ricordi la comitiva del Muraglione???
Più che un gruppo di amici pareva un plotone!!!
Partivamo dal Bar Roma o dal Bar Centrale,
la meta più ambita era Avezzano Cattedrale!!!

Fu proprio in quegli anni, se la memoria dice il giusto,
che conoscesti questo “bellimbusto”…
Tra i “lascia e piglia” di quando uno è ragazzo,
ora siete marito e moglie…alla faccia del c...o!!!

Certo, dopo tutti questi anni, non è ora di cambiarlo?
Ci sono un sacco di incentivi se volessi rottamarlo!!!
Ovviamente scherzo…faccio solo dell’ironia…
Anche perché ormai è scaduta la garanzia!!!

Certo, a ripensarci provo tanta tenerezza...
a quel tempo era tabù una semplice carezza,
tanto che per darsi una stretta e un bacetto
dovevamo andarcene sotto al campetto!!!

In quegli anni uscire la sera era un privilegio
e bisognava rientrare con gli orari del collegio.
Il coprifuoco scattava alle dieci, non più tardi,
altrimenti il giorno dopo...Dio ce ne guardi!!!

La cosa bella era che, se dovevamo uscire,
coi genitori bisognava conferire
e se poco poco non ce la volevano manda’,
Enza sottolineava: “ma Elisabetta ci va!!!”

E così, con lo zampino di mia mamma Rita
anche zia Carla autorizzava l’uscita,
ma per rientrare insieme al calar della sera,
la dovevo aspettare sotto casa Spaccapera.

La puntualità non è mai stata una sua virtù
e questo, Vince’, lo sai pure tu!!!
“Enza, ci vediamo alle otto...ti passo a prende’!!!”
Lui sotto casa e lei non si vedeva mai scende’!

Ora, invece, quando si dice DESTINO...
lavora tra Eurostar e Pendolino
e lì l’orologio deve averlo sempre davanti
per assicurare un buon servizio a tutti quanti.

Passano da lei quelli che viaggiano in treno,
inglesi, francesi e pure qualche rumeno...
e lei, senza mai sentirsi persa,
risponde ad ognuno in una lingua diversa!!!

La sua grande passione resta sempre la passerella
e, se da piccola si fingeva fotomodella,
adesso disegna vestiti da vera professionista
e nulla ha da invidiare ad un vero stilista!!!

Mi pare di aver detto più o meno tutto
e allora, tra un’oliva e una fetta di prosciutto,
brindiamo a Ferrovie e Polizia di Stato,
a Enza la bigliettaia e a Vincenzo l’appuntato!!!

Possiate camminare sempre mano nella mano
ed arrivare insieme fino a molto lontano...
fino al dono più bello, i futuri bambini...
Buona vita, Enza Ripaldi e Vincenzo Sabatini!!!
Elisabetta