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Il Testamento morale

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L’ho raccolta, abbandonata,
sporca, consumata.
fra le miserie contadine....
Aveva tutta la pelle rattoppata
Chissà quanti anni avrà...
Rivederla per me è come
rispolverare i ricordi di gioventù,
rivivere un vecchio film.
Averla fra le mani è come ridare voce
a un vecchio disco: era viva.
Compagna silenziosa di un uomo mite.
In lei c’è il testamento morale di un uomo semplice.
In quelle pieghe ci sono i sacrifici, i sudori,
il profumo del pane amaro e le umiliazioni di una vita.
In quegli spaghi e in quel ferro filato
c’è l’essenza della cultura contadina.
La custodirò come cimelio
Anche lei ha qualcosa da insegnare
alle nuove generazioni
e avrà la giusta luce nell’altare dei miei ricordi...
È la borsa di campagna di papà...